"il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune"
Cerca nel blog
martedì 9 dicembre 2014
domenica 7 dicembre 2014
Gli errori del marxismo (2/3) - statalismo & abolizione della divisione del lavoro
Etichette:
divisione del lavoro,
errori,
Marx,
marxismo,
statalismo,
Stato,
URSS
giovedì 4 dicembre 2014
Gli errori del marxismo (1/3) - valore, plusvalore & rivoluzione proletaria
Riportare esaustivamente il pensiero di Karl Marx in un singolo post renderebbe quest'ultimo esageratamente lungo, perciò lascio al lettore la possibilità di approfondire tali argomenti tramite i seguenti link. Sintetizzo brutalmente:
- Marx sostiene che il valore di un bene sia oggettivo e dipenda dalla quantità di lavoro necessario a realizzarlo [A1]. E' la teoria del valore-lavoro, caratteristica degli economisti classici.
- A partire da tale teoria, Marx sostiene che (a) il valore di un bene è generato dal lavoro necessario a produrlo; (b) le aziende pagano i lavoratori quanto basta al loro sostentamento - cioè quanto basta a "produrre" la forza-lavoro.
- Il prezzo di vendita dei beni prodotti è maggiore dei costi di produzione, incluso il costo della forza-lavoro. La differenza tra i ricavi di un'azienda e le spese per salari, macchinari e materie prime è definita plusvalore. Secondo Marx, il plusvalore rappresenta lo sfruttamento dei lavoratori dipendenti: essi producono quel valore, ma viene loro sottratto dai proprietari dell'azienda.
- Per porre fine allo sfruttamento dei lavoratori, quest'ultimi devono prendere possesso dei mezzi di produzione - cioè dell'azienda stessa. Si tratta dell'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione.
- Infine, dopo che verrà abolita la divisione sociale del lavoro, si potrà fare in modo che "ognuno [dia] secondo le sue capacità, a ognuno [venga dato] secondo i suoi bisogni".
Iscriviti a:
Post (Atom)