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giovedì 9 ottobre 2014

Basi di economia (2/6) - la divisione del lavoro

Seconda puntata sui principi fondamentali di economia. Qui si trova la prima parte. 



Abbiamo visto che le persone agiscono nel proprio interesse (cioè in base a criteri soggettivi) e che, perciò, rispondono agli incentivi che ricevono. Abbiamo visto anche che ogni azione economica ha un costo opportunità, data la scarsità delle risorse.

Oggi parliamo della divisione del lavoro e, più in generale, degli scambi volontari. In linea teorica, una persona potrebbe cercare di produrre tutto ciò di cui ha bisogno: cibo, vestiti, elettrodomestici, etc. In pratica, non lo fa nessuno. Ciascuno preferisce svolgere un unico lavoro (agricoltore, sarto, elettricista, etc) e scambiare ciò che produce con ciò che viene prodotto dagli altri [1]. Perché?


Beh, sicuramente perché è più conveniente per ogni individuo - altrimenti nessuno si comporterebbe in questo modo. Questo ce lo dice il buon senso, ma cerchiamo di approfondire. Notiamo anzitutto che, per svolgere tanti tipi di lavoro, sarebbero necessarie tante conoscenze e tanti macchinari diversi. Viceversa, svolgere un solo tipo di lavoro è più semplice: sono richieste meno conoscenze e meno macchinari. Inoltre, ogni persona è più utile in un certo lavoro piuttosto che negli altri; è quindi economicamente conveniente dedicarsi solo a quello.
Un classico esempio è quello dell'avvocato e della segretaria. L'avvocato che stiamo considerando è più bravo della sua segretaria sia nell'assistenza legale, sia nel battere a macchina. Perciò l'avvocato potrebbe essere tentato di licenziare la segretaria e fare da solo entrambi i lavori. Tuttavia, se un'ora di assistenza legale procura all'avvocato un guadagno maggiore rispetto a un'ora di battitura a macchina, gli conviene dedicarsi solo all'assistenza legale. E' una questione di costo opportunità. L'avvocato, rispetto alla segretaria, è più utile a fornire assistenza legale di quanto non sia utile a battere a macchina; perciò il compito di battere a macchina viene affidato alla segretaria.

Questi concetti possono essere applicati anche all'interno di un determinato lavoro. Adam Smith faceva notare che la produzione di uno spillo richiede varie fasi (estrazione del metallo, sua lavorazione, etc) e che conviene affidare ad ogni lavoratore una singola fase di cui occuparsi. Analogamente, gli stessi ragionamenti valgono nell'ambito del commercio internazionale - dove a ogni paese conviene sfruttare il proprio vantaggio comparato nella produzione di certi beni [2].
Chi vuole descrizioni dettagliate può avvalersi dei link citati, ma il concetto è sempre lo stesso: tentare di produrre tutto da soli è economicamente svantaggioso. Viceversa, il commercio (cioè l'insieme degli scambi volontari che intercorrono tra gli individui) porta benefici a tutti coloro che vi prendono parte. Del resto, se una persona non traesse beneficio dal commercio, non vi prenderebbe parte. Il buon senso porta alle stesse conclusioni delle dimostrazioni teoriche e della realtà empirica.

Riassumendo: la possibilità di commerciare ("libero commercio") consente la divisione del lavoro a livello aziendale, settoriale e internazionale. A sua volta, la divisione del lavoro consente una maggiore produttività (e, perciò, una maggiore prosperità).

Weierstrass

Qui la terza parte. 


[1] Per semplicità, qui si sta considerando un sistema basato sul baratto - cioè in cui gli scambi consistono nella cessione di un bene e nell'acquisizione di un altro bene. Ma il concetto funziona anche (e meglio) in un sistema monetario, dove uno scambio consiste nella cessione di un bene e nell'acquisizione di denaro. Parleremo della moneta in un'altra occasione.

[2] Basta riprendere l'esempio dell'avvocato e della segretaria. Sostituendo l'avvocato con un certo gruppo di persone ("gli Italiani") e la segretaria con un altro ("i Cinesi") si ottiene la medesima conclusione: se una popolazione è più utile di un'altra nello svolgere una certa mansione, si creano i presupposti per la divisione del lavoro.


Aggiornamento (15/19/2014) Un altro esempio dei vantaggi della divisione del lavoro si trova in questo articolo.

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