I movimenti socialisti più radicali chiedono di eliminare le disuguaglianze economiche, realizzando un'effettiva eguaglianza nelle condizioni di tutti gli individui: ciascuno dovrebbe avere lo stesso tenore di vita di tutti gli altri. Si tratta di una filosofia sbagliata sia sul piano etico (poiché basata su un vasto e persistente impiego della coercizione - in questo caso, a fini redistributivi) sia su quello pratico (come confermato dai disastrosi risultati del socialismo reale). Una posizione apparentemente più ragionevole sembra invece quella di raggiungere l'eguaglianza "delle condizioni di partenza": ciascuno dovrebbe partire dallo stesso livello di tutti gli altri, per poi essere lasciato libero di migliorare le proprie condizioni (anche al di sopra di quelle altrui, se ci riesce). Purtroppo, proposte mirate a realizzare tale sistema vengono avanzate anche da alcuni movimenti e pensatori di stampo moderato e/o liberale, che invece dovrebbero criticarle; per questo motivo, oggi ne discuteremo la logica profondamente sbagliata.