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mercoledì 8 aprile 2015

La moneta (1/3) - nascita della moneta-merce

La moneta è uno mezzo di pagamento, cioè consente di acquistare beni e servizi e di estinguere i debiti. La società umana impiega questo strumento da molti millenni e sotto varie forme: cartacea, metallica ed elettronica. Ma come è nato il sistema monetario?  


Fino a più di 10'000 anni fa, il commercio avveniva tramite baratto: chi produceva un certo bene (esempio: legna) lo scambiava direttamente con un altro bene (esempio: pane). Il problema di tale sistema consisteva nella necessità di avere una doppia coincidenza dei desideri: per esempio, un taglialegna che desiderava pane doveva avere la fortuna di incontrare un fornaio che desiderava legna. Si trattava di una condizione particolarmente difficile da soddisfare, la quale rendeva il baratto (e lo rende tuttora) un sistema di scambio molto inefficiente.
Tuttavia, tramite esperienza, i commercianti si resero conto che alcune merci si scambiavano più facilmente di altre. Questo consentiva di aggirare la doppia coincidenza dei desideri: per esempio, il taglialegna poteva cedere la sua legna in cambio di bestiame, confidando nel fatto di poterlo scambiare facilmente con altri prodotti (e, in particolare, con il pane da lui desiderato). Quindi tali merci facilmente scambiabili diventarono strumenti di pagamento, cioè forme di moneta (o moneta-merce). Storicamente le prime forme di moneta sono state grano e bestiame, ma in seguito sono state adottate altre merci: conchiglie, metalli (come bronzo, rame, oro e argento), sale, tabacco, etc.

Ovviamente, affinché diventasse moneta, una merce doveva essere facilmente scambiabile; doveva cioè servire da mezzo di scambio. Inoltre i commercianti capirono che la moneta sarebbe stata più conveniente qualora avesse avuto altre due qualità; essere una riserva di valore (cioè mantenere il suo valore nel tempo) ed un'unità di conto (cioè consentire di misurare facilmente i prezzi dei beni/servizi). 
Queste caratteristiche portarono spesso all'adozione di monete metalliche [1] in oro o argento. Infatti i metalli preziosi erano una merce generalmente apprezzata, duratura nel tempo, facilmente frazionabile e non riproducibile [2]. 

Dunque la nascita della moneta è avvenuta tramite un processo spontaneo, di mercato o - in altri termini - privato. Nessuno Stato ha inventato la moneta [3]. I commercianti, basandosi su vari tentativi e sulla propria esperienza, selezionarono di volta in volta quelle merci che meglio soddisfacevano le tre condizioni di cui sopra.
In particolare, una delle caratteristiche più importanti era la scarsità della moneta-merce. Se una moneta-merce fosse stata facilmente riproducibile, avrebbe perso la sua utilità come riserva di valore e, di conseguenza, come unità di conto e mezzo di scambio. Per esempio, alcune tribù native d'America impiegavano le conchiglie come moneta - e anche i coloni europei con cui vennero a contatto le usarono fino agli inizi del 1700. Tuttavia gli Europei iniziarono a raccogliere conchiglie in grandi quantità, diminuendone progressivamente il valore e causando così l'abbandono di questa forma di moneta [4]. Un altro esempio viene dall'uso del tabacco come moneta della Virginia durante il periodo coloniale: via via che la sua produzione aumentava, il suo valore come moneta diminuiva. Quindi la scelta dei metalli preziosi fu largamente dovuta alla loro scarsità, oltre che alle altre caratteristiche che ne consentivano un efficiente uso monetario [5].

E' importante sottolineare - come abbiamo fatto nelle basi di economia - che la moneta consente la formazione di un sistema efficiente di prezzi. Si tratta di uno strumento che facilita gli scambi commerciali, gli investimenti e quindi la produzione di ricchezza.
Nel prossimo articolo vedremo la nascita del sistema bancario e l'introduzione della banconota. 

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Weierstrass 

[1] L'adozione di monete dal peso e dalla forma standard fu il risultato di altri processi spontanei. In origine si adopravano lingotti di oro/argento di varie forme e dimensioni. I mercanti allora certificavano l'effettiva quantità di metallo prezioso in essi contenuta e, dopo averlo fatto, marchiavano ciascun lingotto. L'esperienza li convinse ad adottare forme circolari e di  uguali dimensioni, poiché sarebbero state più comode da usare negli scambi. Nacquero così le prime zecche. 

[2] Per chi vuole approfondire l'argomento, è consigliata la lettura del secondo capitolo di The Theory of Free Banking: Money Supply under Competitive Note Issue di George Selgin. 

[3] Oltretutto, le prime forme di moneta precedono di vari millenni la nascita delle prime forme statali. 

[4] E' legge della domanda e dell'offerta: ceteris paribus, aumentare l'offerta di moneta ne diminuisce il valore. Torneremo su questo punto in (almeno) un articolo futuro. 

[5] Tipicamente l'idea di un sistema monetario su base aurea viene criticata per l'impossibilità di espandere la base monetaria a piacimento del Governo. In effetti, a meno di scoprire continuamente nuove miniere d'oro, non sarebbe possibile aumentare illimitatamente la quantità di moneta in circolazione. Tuttavia questo sarebbe esattamente il vantaggio di tale sistema, non il suo difetto! Nessuno accetterebbe volontariamente una moneta di cui si possa incrementare illimitatamente la quantità. E, non a caso, i moderni sistemi monetari si basano su monete a corso legale: lo Stato impone ai cittadini di accettarle come mezzo di pagamento, perché altrimenti non lo farebbero.

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