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martedì 9 giugno 2015

Le bufale del signoraggismo (4/6) - il bilancio della Banca Centrale

Quarta puntata dedicata alle bufale signoraggistiche. Qui la terza parte.



La quarta tesi signoraggistica sostiene che ogni Banca Centrale (BC) commetta il reato di falso in bilancio. Infatti, secondo i signoraggisti, è illecito che la BC iscriva tra le passività del suo bilancio la moneta da lei emessa e prestata. Tale (presunto) illecito consentirebbe ai (presunti) privati che la controllano di appropriarsi delle somme che vengono restituite alla BC alla scadenza dei suoi prestiti. Ma le cose stanno proprio così?

Prima di affrontare la questione da un punto di vista tecnico, è bene fare qualche considerazione di buon senso. Abbiamo già dimostrato che le BC sono enti pubblici e che non sono controllate da alcun privato: esse sono saldamente in mano alla politica, indipendentemente dalla presenza/assenza di Partecipanti privati al loro capitale sociale. Perciò di questo (presunto) illecito non esiste il (presunto) colpevole. Inoltre anche le BC completamente pubbliche adottano la procedura contabile criticata dai signoraggisti, perciò tali affermazioni sarebbero infondate anche qualora esistessero davvero BC controllate da soggetti privati. Infine va notato che i bilanci delle BC sono pubblicamente accessibili, vengono affidati a dei revisori di conti e le procedure contabili adottate per redigerli sono tutt'altro che segrete: quanto è plausibile sostenere che un'intera categoria professionale [1] ignori un falso in bilancio così clamoroso, o che addirittura vi prenda parte? Appunto.

Vediamo adesso il lato tecnico della faccenda. Ogni ente - pubblico o privato - deve redigere un bilancio di esercizio, parte del quale consiste nello Stato Patrimoniale [2]. Quest'ultimo, a sua volta, è costituito da due parti: l'attivo e il passivo [3]. Le attività descrivono gli investimenti e le risorse economiche dell'ente, mentre le passività elencano le corrispondenti fonti di finanziamento (interne ed esterne). Per definizione, le due parti dello Stato Patrimoniale si equivalgono. Perciò, se le attività ammontano (per esempio) a 1 milione di euro, anche le passività sono pari a 1 milione di euro [4]. Nella seguente figura sono riportate le voci che costituiscono le due parti dello Stato Patrimoniale:


Cosa succede applicando alla BC questi principi di contabilità? Sappiamo che la BC emette moneta per comprare titoli finanziari, da cui ricava un utile. I titoli finanziari acquistati costituiscono un investimento, perciò devono essere scritti tra le attività. La moneta emessa costituisce il finanziamento necessario a comprare tali titoli [5], mentre l'utile va ad incrementare il patrimonio netto; perciò devono essere scritti entrambi tra le passività. Consideriamo un esempio numerico:

ESEMPIO
La BC crea una certa quantità di banconote per un valore pari a 96 miliardi di euro; dopodiché li impiega per comprare obbligazioni bancarie con valore nominale di 100 miliardi. Dunque le attività del suo Stato Patrimoniale sono costituite da 100 miliardi in obbligazioni bancarie, mentre le passività consistono nelle banconote emesse (96 miliardi) e negli utili (4 miliardi). Le attività sono pari alle passività, come deve essere per qualsiasi Stato Patrimoniale.

Qualora la BC prestasse direttamente la moneta creata, anziché usarla per comprare titoli, avremmo la medesima situazione: 100 miliardi di crediti (attività), 96 miliardi in banconote emesse e 4 miliardi di utili (passività). I conti tornano. 
Abbiamo dimostrato che i bilanci delle BC sono perfettamente coerenti con le regole contabili cui sono sottoposte tutte le altre aziende, perciò non commettono alcun reato. Inoltre abbiamo visto che la moneta emessa da una BC è una passività del suo Stato Patrimoniale. Osserviamo allora quello della Banca d'Italia durante gli anni 2009-2013:


Le attività comprendono - tra le altre cose - titoli finanziari e crediti verso il settore bancario. Le passività sono composte principalmente dalla moneta emessa: banconote in circolazione, passività verso banche, posizione intra Eurosistema. Ovviamente il totale delle attività equivale al totale delle passività [6]. 
Infine va notato che, alla scadenza di un prestito o di un titolo, la moneta che viene restituita alla BC serve a finanziare un altro prestito o l'acquisto di un altro titolo - a meno che la BC non voglia ridurre la quantità di moneta in circolazione. In quest'ultimo caso, tale moneta viene distrutta con la stessa facilità con cui è stata creata [7]. 
In conclusione, gli errori del signoraggismo sul bilancio della BC derivano dalla mancata comprensione delle regole contabili e, probabilmente, dalla confusione tra Stato Patrimoniale e Conto Economico

CONTINUA

Weierstrass

[1] In pratica, chiunque abbia un diploma di ragioniere o almeno qualche nozione contabile.

[2] Si tratta di nozioni che possono essere facilmente approfondite in rete, per esempio qui e qui


[3] Tra le passività viene qui conteggiato anche il patrimonio netto, ovvero l'insieme delle fonti di finanziamento interne. Si potrebbe separare il patrimonio netto dalle passività, ri-definendolo come la differenza (appunto) tra attività e passività, ma per semplicità non adotteremo questa notazione.


[4] Facciamo un esempio numerico per chiarire meglio questo concetto. Un imprenditore fonda un'azienda agricola con un capitale di 1 milione di euro; di questa cifra, 800'000 € vengono usati per comprare due trattori ed il resto viene tenuto a riserva. Dunque le attività dell'azienda consistono nei due trattori (del valore di 800'000 €) e nei rimanenti 200'000 € in denaro, mentre le passività consistono nel capitale sociale (pari a un 1 milione di euro). Quindi le attività e le passività si equivalgono. 


[5] La moneta emessa dalla BC è un suo debito, e i debiti vanno iscritti tra le passività. Questo è ovvio in regime di convertibilità aurea, dove la BC si impegna a convertire in oro la moneta emessa; emettendola, diventa debitrice di una certa quantità d'oro. Ma è vero anche nel sistema monetario attuale, dove la base monetaria è convertibile solo in altra base monetaria (cioè non è convertibile in oro o altro). Del resto, se la moneta emessa non fosse un debito della BC, non potrebbe essere un credito delle banche che la ricevono. Viceversa, se la moneta emessa fosse un credito della BC, allora sarebbe un debito per le banche che la ricevono...ma nessuna banca rinuncerebbe a un titolo finanziario (cioè a un credito) in cambio di un debito! 


[6] Da notare che, se la moneta emessa non venisse scritta tra le passività - come suggeriscono i signoraggisti - non si avrebbe parità tra le due parti che compongono lo Stato Patrimoniale. Ovvero si avrebbe un'assurdità logica. 

[7] Spesso i signoraggisti affermano che i Partecipanti privati si approprino di tale moneta, e che i nuovi prestiti vengano finanziati con nuove emissioni. Aldilà del fatto che non esiste alcuna prova a sostegno di tale teoria, abbiamo già detto che la maggior parte delle BC non ha Partecipanti privati. Peraltro l'emissione annuale di una simile quantità di moneta causerebbe un'iperinflazione tale che difficilmente passerebbe inosservata. 

23 commenti:

  1. Salve Weierstrass
    normalmente si tende a dire che le BC non possono fallire, sarei curioso di sapere che ne pensa a riguardo in un contesto in cui non esiste più convertibilita aurea.

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    1. Salve!
      In teoria, possono fallire; in pratica, solo sui debiti contratti in valuta estera. Mi spiego.

      Se una BC subisce delle perdite superiori al capitale, il Tesoro viene chiamato a ripianarle con una nuova iniezione di capitale. Se la ricapitalizzazione è "piccola", la cosa è fattibile; se è "grande", il Tesoro può emettere titoli di debito pubblico che poi verranno acquistati dalla BC (se consentito) sul mercato primario o (altrimenti) su quello secondario - tramite creazione di altra moneta.
      Questo discorso non vale per gli eventuali debiti contratti in valuta estera. La BC non può stampare valuta straniera, perciò deve reperirla da altre fonti. Può creare moneta nazionale per acquistare quella straniera sul mercato dei cambi, ma così facendo la svaluta la prima sempre di più e deve crearne una quantità sempre maggiore. Se anche il Governo non ha riserve di valuta straniera, la soluzione meno dolorosa è fare default sul debito della BC. Questo non le impedisce di continuare a esistere, ma si tratta comunque di un fallimento.

      Aggiungo che le perdite della BC non le impediscono di operare, al contrario delle normali attività economiche. Se un'azienda subisce delle perdite superiori al proprio capitale, in pratica deve dare a qualcun altro una quantità di denaro che non possiede; questo la fa fallire. Ma se la BC ha creato e prestato 100, vedendosene tornare indietro solo 80, a chi deve rendere i 20 mancanti? A nessuno. Quei soldi erano venuti dal nulla, perciò nessuno - tranne le regole contabili - li richiede alla BC.
      Fintanto che capitale, riserve e interessi sui prestiti della BC sono sufficienti a pagare bollette e stipendi (che non possono essere pagati tramite creazione di moneta), subire delle perdite consistenti non impedisce alla BC di continuare ad operare. Infatti ci sono stati alcuni casi di BC con capitale negativo ( https://www.cnb.cz/export/sites/cnb/en/public/.galleries/media_service/conferences/speeches/download/frait_CNBloss_CCBSweb.pdf ).

      In breve: dal momento che ci sono grandi interessi politici/economici in gioco, una soluzione (per quanto grottesca) si troverà sempre per mantenere in piedi le BC.

      Altri testi di riferimento: http://docs.dises.univpm.it/web/quaderni/pdfmofir/Mofir049.pdf https://www.simontaylorsblog.com/2015/06/22/can-a-central-bank-go-bust/ https://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2005/wp0572.pdf

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    2. Grazie per la risposta condivido in toto quanto detto io però ci aggiungerei anche l' aspetto della credibilità. Cioè se tecnicamente non può fallire, può venire a mancare la credibilità sulla stessa funzione delle banche centrali. Ma probabilmente è un aspetto a cui do particolare importanza perché è ciò che auspico :). Buona giornata

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  3. A distanza di anni da quando partecipai a questa conversazione mi soggiunge un dubbio.
    Ripeto testualmente
    "Spesso i signoraggisti affermano che i Partecipanti privati si approprino di tale moneta, e che i nuovi prestiti vengano finanziati con nuove emissioni. Aldilà del fatto che non esiste alcuna prova a sostegno di tale teoria, abbiamo già detto che la maggior parte delle BC non ha Partecipanti privati. Peraltro l'emissione annuale di una simile quantità di moneta causerebbe un'iperinflazione tale che difficilmente passerebbe inosservata"
    Il dato di fatto è che ad oggi ci troviamo precisamente con un problema di inflazione dopo un periodo prolungato di espansione del bilancio della BCE.
    Orbene dato che per quanto ne so il tasso di prestito bancario non è sostanzialmente mutato è stato sufficiente l' aumento dello stock monetario a determinare l' aumento generalizzato dei prezzi?

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    1. Buonasera!
      La base monetaria negli USA è quasi raddoppiata (da 3200 miliardi nel settembre 2019 a 6400 miliardi a dicembre 2021) e quest'anno, 2022, l'inflazione è arrivata all'8-9% su base anuale. E' sicuramente elevata per gli standard degli ultimi 30 anni, ma non è (ancora!) l'iperinflazione che ci si potrebbe aspettare da un aumento così consistente della quantità di moneta. Il motivo è che la BC presta denaro alle banche commerciali, ma poi bisogna vedere se quest'ultime riescono (=possono) prestarlo a cittadini e imprese. Di quegli stessi 3.2 trilioni di partenza, solo una piccola parte era impiegata per finanziare prestiti.

      Le banche non possono prestare la maggior parte di queste somme perché sono vincolate dai requisiti di capitale: affinché una banca commerciale possa prestare 100 milioni in più, gli azionisti devono mettere altri X milioni dei loro soldi a riserva. E infatti i prestiti concessi dalle banche americane a settembre 2021 erano tornati ai livelli pre-pandemia ( https://fred.stlouisfed.org/graph/fredgraph.png?g=VdFW ) dopo un repentino sali-scendi. Da questo grafico si nota però che i prestiti sono aumentati a passo sostenuto durante il 2022 (+12% rispetto a settembre 2021), quindi può darsi che una parte della nuova moneta creata dalle BC sia riuscita a "travasare" dalle riserve bancarie all'economia reale.

      C'è anche da dire che l'aumento dei prezzi energetici (a causa di una restrizione dell'offerta reale) può aver contribuito a una spinta inflazionistica. Inoltre le misure anti-covid hanno creato dei problemi nelle catene di approvvigionamento, causando scarsità di materiali in certi settori (quindi aumenti di prezzi) .

      Non so dire quale di questi fattori sia il vero colpevole, o se contribuiscano tutti assieme. Se i motivi sono legati al prezzo dell'energia o alle restrizioni pandemiche, ci si può aspettare un raffreddamento dell'inflazione non appena questi problemi vengano superati; viceversa, se il problema è monetario, l'inflazione tenderà a persistere.

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    2. Grazie per la risposta, ma ci tengo a precisare che parlavo della BCE piuttosto che della FED se non altro perché non ho mai creduto che si potesse tenere un target di inflazione attorno al 2%.
      Piuttosto mi domando se realmente l' inflazione reale corrisponde a quella dichiarata.
      Ma soprattutto mi domando se le tesi di alcuni autori come Rothbard siano state confermate, concretamente che basta un aumento della base monetaria per determinare il fenomeno inflattiva, cosa che a mio vedere non ha rigore logico se non si osserva un aumento di spesa, sia essa per consumi o per investimenti, che pare quello che appunto ha sottolineato quando ha fatto riferimento alla stretta sui prestiti bancari.
      In riferimento all' equazione quantitativa della moneta pertanto pare proprio che sia il termine M sul banco degli imputati il che confermerebbe quanto sostengono alcuni libertari che è sufficiente un aumento importante della base monetaria per determinare inflazione.
      Ed in parte è ciò che confermerebbe anche lei con le sue considerazioni, oltre al ben noto ostacolo alla supply chain

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    3. Affinché possa aumentare il prezzo di qualcosa, la nuova moneta deve essere usata per acquistare - più o meno direttamente - quel qualcosa. Se viene usata solo per comprare titoli finanziari, e poi resta "inutilizzata" nelle riserve bancarie, fa aumentare solo il prezzo dei suddetti titoli. Se invece finisce nelle mani di cittadini e imprese, allora viene impiegata anche per acquistare beni e servizi, e quindi fa aumentare il tasso d'inflazione.

      Io credo che Rothbard concorderebbe con quanto sopra. Semplicemente, nel periodo storico in cui scriveva lui l'emissione di nuova moneta si tramutava davvero in maggiore spesa per consumi/investimenti; l'inflazione arrivava non istantaneamente, ma comunque a stretto giro. In altre parole, all'epoca il canale bancario funzionava e metteva "in circolazione" la nuova moneta, mentre oggi non è più così.

      Attenzione però: questo discorso vale per i paesi che hanno sistema finanziario e regolamentazione simili al nostro. Ci sono invece paesi che stanno sperimentando da anni (non solo il 2022) inflazione elevata o iperinflazione a causa di politiche monetarie espansive. Se in Turchia c'è un'inflazione annuale dell'80% non è solo a causa del prezzo del gas; anzi, quest'ultimo costituisce appena l'ultima goccia.

      PS: è vero che l'equazione degli scambi mostra il termine M, ma è moltiplicato a V. Se la nuova moneta non viene usata per acquistare beni e servizi, la V' di quella quella M' addizionale è =0. In altre parole, quella tra moneta e inflazione non è una relazione meccanica: bisogna valutare se il contesto è "a parità di tutto il resto" o se invece è cambiato qualcosa nel frattempo, se ci sono vincoli esterni, etc. In generale la storia dà ragione a quei libertari che menziona: secoli di espansioni monetarie hanno sempre portato a casi di inflazione fuori controllo. Tuttavia negli anni scorsi c'era qualcosa di diverso dal solito a cambiare l'esito dell'equazione; durerà?

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  4. Si certo Rothbard concorderebbe sull' aumento di prezzo qualora la moneta di nuova creazione fosse impiegata per l' acquisto di titoli finanziari, di fatto nonostante periodi prolungati di politiche espansive non hanno sostanzialmente fatto aumentare i prezzi dei beni e servizi fino a qualche anno fa, cosa che al contrario accadde ai "prezzi relativi" durante la famosa bolla che a partire dal 2000 scoppiò nel 2008.
    Ma per l' appunto non si trattava di TUTTI i prezzi bensì dei prezzi di fattori produttivi, beni di capitale e beni di consumo legati al settore immobiliare che fu quello principalmente alimentato dal credito a basso interesse.
    Oggi invece i prezzi sono aumentati TUTTI, dalle risorse minerarie, a praticamente tutti i fattori produttivi in tutti i settori produttivi.
    Di recente osservavo per esempio l' andamento toro dei future sull' urea un noto concime agricolo.
    Non solo aumenti vi sono stati anche sui beni tecnologici, contrariamente a quanto avvenne nel periodo menzionato della bolla immobiliare.
    Insomma possibile un aumento generalizzato tale dei prezzi nonostante solo una parte infinitesimale della massa monetaria di nuova creazione si sia riversata nell' economia reale?

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    1. Quando la nuova moneta entra in circolo, tende a variare i prezzi relativi; passato un po' di tempo, anche gli altri prezzi si aggiustano e quindi il fenomeno inflattivo diventa più omogeneo/generalizzato (come avvenuto nel 2006-2008, dove infatti le BC iniziarono ad aumentare i tassi d'interesse proprio come stanno facendo adesso).
      Ciò detto, per l'inflazione attuale ci sono diverse cause possibili. Come (credo) si può capire dai miei post, sono molto critico verso la politica monetaria ed è un fatto che negli anni passati quest'ultima sia stata molto espansiva (*). Tuttavia in questo caso credo che la maggior parte del problema venga da fattori reali (es. https://www.bbc.com/news/business-62245135 ) piuttosto che monetari.

      (*) Dopo il 2008, le BC hanno azzerato i rendimenti e sostenuto il valore degli asset finanziari, mentre alle banche era (praticamente) fatto divieto di prestare questa montagna di moneta addizionale. In sostanza, è stata una politica che ha "tassato" i creditori a beneficio dei debitori, oltre a incentivare l'assunzione di maggiori rischi alla ricerca di rendimenti maggiori. Tutto questo ha effetti redistributivi, ma non necessariamente inflattivi, a differenza della bolla degli anni 2000.

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    3. Così come credo che si capisca dalle mie obiezioni su altri articoli che io sono molto critico su tutto quanto non corrisponde alla definizione di "economia di mercato" ivi incluso il mercato monetario.
      Mi pare evidente che dopo il periodo prolungato di espansione creditizia, che per inciso ebbe si innescò nel 2000 in risposta alla precedente bolla delle dot com, alle banche commerciali siano stati imposti requisiti patrimoniali ben più stringenti dopo la scoppio della bolla immobiliare, visto che si era diffusa la irresponsabile pratica di finanziare mutui al 120% e per giunta a cani e porci!.
      Diciamo che l' aggiustamento dei prezzi è un po' una vittoria pirrica dato che il calcolo sulla redditività di un investimento venne fatto in un periodo in cui i prezzi erano ben altri,e quando i prezzi sono quelli dei beni di capitale e risorse produttive diventano costi per le imprese.
      Quindi tornando a bomba, se c'è una differenza a mio avviso fra il prima e l' oggi è che nel 2006/8 il problema dell' indebitamento era essenzialmente del settore privato.
      Si ricorda quando criticavo la riserva frazionaria, per l' impatto che ha l' espansione creditizia sulla struttura del capitale?
      Pertanto alla fine dei conti io non vedo l' attuale deriva inflazionista come un qualcosa di separato dai precedenti eventi, al contrario penso che successivi e reiterati cicli di boom e boost, siano stati determinanti nel creare l' attuale situazione sicuramente acuita da cause non monetarie

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  5. Ciao weierstrass, scrivo qui, youtube fa scherzi, Facco è il fondatore del Movimento libertario mentre fusillo è il presidente. Pensavo di mettere nella mail questo tuo articolo : https://ride-bene-chi-ha-buon-senso.blogspot.com/2015/06/le-bufale-del-signoraggismo-4-il.html?m=1

    dal punto che ti ho indicato l'avvocato inizia dicendo che il proprietaro dell'euro è la banca centrale, è corretto?

    Anch'io sono d'accordo con tutto quello che dice, giusto qualche precisazione magari per non permettere a qualcuno di criticare così da buttare il bambino con tutta l'acqua sporca.
    Sì comunque Da dove inizia a parlare di Moneta Fiat e Bitcoin...
    Ricordo che avevo scritto Un ringraziamento per il tempo che dedichi nel rispondermi ed aiutarmi a capire meglio questi argomenti.
    Poi se rispunta di nuovo il commento come l'altra volta tanto meglio se no fa niente, sarà magari un mio errore starò più attento.

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    1. Ciao Giovanni
      Mi spiace dei problemi su Yotube; credo siano legati agli algoritmi anti-spam... Comunque qui sul blog ricevo subito le notifiche.

      Direi che questo articolo vada più che bene per spiegare la questione dello Stato Patrimoniale. In alternativa, o in aggiunta, puoi proporgli il seguente esempio:

      ESEMPIO
      Supponiamo che non esista la Banca Centrale (BC), che l'oro venga usato come moneta, che un'azienda estragga dell'oro e che lo usi per comprare titoli di debito emessi da una banca.
      Certamente l'oro non è un debito (verso chi?) per tale azienda; eppure, nella redazione dello Stato Patrimoniale, l'azienda dovrà scrivere all'attivo i titoli comprati e al passivo il valore dell'oro usato per comprarli.
      Nel mondo attuale, invece, la BC non mina oro; tuttavia, la creazione di moneta dal nulla è - dal punto di vista contabile - perfettamente analogo.

      Riguardo all'altro punto, cioè la "proprietà dell'euro", secondo me Fusillo voleva semplicemente dire che la BC è l'unica responsabile della sua creazione/emissione. Non penso che intenda sostenere che gli euro nel mio portafoglio siano proprietà della BC.
      Qualora invece sostenesse questo, potremmo usare il medesimo esempio di cui sopra: una volta acquistati i titoli, l'azienda è ancora proprietaria dell'oro? Ovviamente no. Quindi, per analogia, dopo l'emissione la BC non è più proprietaria degli euro.

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  6. Bene, mi fa piacere riuscire a comunicare con più facilità...

    A proposito di libertarismo, che ne pensi di milei?

    Ricordo che in un altro commento ti chiesi qualcosa sulla scala mobile, perché discutendo con alcuni nostalgici degli anni 80 dicono che l'economia girava meglio, rispondevo che l'inflazione Erodeva il potere fi acquisto, mi rispondono che c'era la scala mobile...
    Ho trovato qualche accenno nei tuoi articoli ma non un articolo esaustivo o forse mi è sfuggito.

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    1. Ho un'impressione molto positiva su Milei. Già il fatto che sia riuscito a diffondere le idee liberali in Argentina è un mezzo miracolo. Mi sembra che le sue proposte economiche vadano nella giusta direzione ma, avendo ereditato una situazione disastrosa, occorreranno tempo e sacrifici per risistemare il paese.

      Per quanto riguarda la scala mobile: certo, è un meccanismo per difendere i salari dalla politiche inflazionistiche. In realtà, però, li difende solo in parte. Se a cose normali i prezzi fossero calati del 3%, ed invece la politica monetaria li fa aumentare del 2%, gli stipendi dovrebbero aumentare del 5% per preservare lo stesso potere d'acquisto che avrebbero avuto; invece la scala mobile li fa aumentare solo del 2%.
      Oltre a questo, la scala mobile non difende i risparmi dall'inflazione. Si tratta di un problema soprattutto per i più poveri: mentre chi ha tanti risparmi può permettersi di investirli in titoli indicizzati all'inflazione, chi ne ha pochi tende a tenerli in contanti o sul conto corrente (e quindi ne vede eroso il potere d'acquisto).
      Più in generale: non si capisce il senso di volere politiche inflazionistiche e, al tempo stesso, politiche che eliminino gli effetti dell'inflazione. Allora sarebbe più semplice fare a meno delle politiche inflazionistiche sin dall'inizio! Da questo punto di vista, i keynesiani originali sono più coerenti: vogliono l'inflazione per erodere i salari reali ed aggirare il problema dei "salari rigidi", quindi avversano la scala mobile. Volere entrambe le cose (inflazione elevata e scala mobile) è invece un controsenso.

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    2. Buongiorno Weierstrass
      Il “caso” vuole che ho riletto tutta la conversazione e che come volevasi dimostrare a distanza di allora oggi ci troviamo in un periodo di aumento generalizzato dei prezzi!.
      A distanza di due anni dal dibattito che affrontammo si è verificato precisamente ciò che avevo previsto!.
      Posto chei requisiti patrimoniali delle banche commerciali non abbiano sostanzialmente avuto alcuna modifica, al punto che attualmente il principale core business delle banche commerciali sembra essere il ramo assicurativo.
      Posto che il problema della supply chain oggi non c’è.
      Non le viene il dubbio che sul banco degli imputati relativamente all’ aumento GENERALIZZATO dei prezzi vi sia un quantitative easing prolungato per mesi?.
      Vorrei sottolineare che anche gli USA (dove il QE è stato anche più lungo rispetto all’ Europa) hanno sperimentato un aumento generalizzato ed importante dei prezzi.
      La favoletta secondo la quale il problema europeo derivi da una difficoltà dell’ approvvigionamento energetico in seguito alle tensioni con la Russia di fatto non regge per quanto riguarda il territorio americano dato che ad oggi sono esportatori netti dì petrolio contrariamente a ciò che avveniva una ventina di anni fa.
      Tirando le somme possiamo affermare che il famoso termine V dell’ equazione quantitativa sostanzialmente non è variato.
      Ed allora perché USA ed Europa hanno sperimentato un aumento generalizzato dei prezzi?.

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    3. Buonasera!
      Nell'ottobre del 2022 le scrivevo:

      "Non so dire quale di questi fattori sia il vero colpevole, o se contribuiscano tutti assieme. Se i motivi sono legati al prezzo dell'energia o alle restrizioni pandemiche, ci si può aspettare un raffreddamento dell'inflazione non appena questi problemi vengano superati; viceversa, se il problema è monetario, l'inflazione tenderà a persistere."

      Ora: l'inflazione negli USA aveva raggiunto il suo picco nel giugno 2022 (9% su base annuale), dopodiché è calata continuamente fino al 3.1% nel giugno 2023; da lì è rimasta quasi stazionaria, e ad agosto 2024 ha raggiunto il minimo del 2.6%. Quindi, se uno guarda il grafico completo ( https://fred.stlouisfed.org/graph/fredgraph.png?g=1uOWA ), vede un picco nel 2022, la cui salita inizia nel 2021 e la cui discesa finisce a metà 2023. Mi sembra in linea con quello che ipotizzavo: "Se i motivi sono legati al prezzo dell'energia o alle restrizioni pandemiche, ci si può aspettare un raffreddamento dell'inflazione non appena questi problemi vengano superati".
      Idem per l'euro-area: il picco è stato a ottobre 2022 (10.6%), poi la discesa continua fino a novembre 2023 (2.4%) e la quasi stazionarietà (1.8% a settembre 2024). I dati possono essere visti qui ( https://tradingeconomics.com/euro-area/inflation-cpi ).

      Si noti che l'inflazione europea è stata maggiore di quella americana. Questo si potrebbe interpretare proprio sulla base del costo dell'energia, che è aumentato anche negli USA (sia benzina che gas: https://www.statista.com/chart/26882/us-energy-costs-natural-gas-gasoline-electricity/ ) ma meno che in Europa.

      Tutto ciò detto, a me non interessa difendere l'operato delle Banche Centrali: non c'è dubbio che sia tipicamente inflazionistico. Ma, come dicevo nella citazione in apertura, la dinamica degli ultimi due anni mi sembra più complicata di quello che potrebbe sembrare.
      Capisco il suo punto di vista, ci mancherebbe. Questi stessi dati si potrebbero interpretare - giustamente - come un effetto ritardato dell'espansione monetaria avvenuta nel 2020-21 ( https://fred.stlouisfed.org/graph/fredgraph.png?g=1uPyB ). Come due anni fa, non so quantificare quanto le singole cose abbiano contribuito all'inflazione.

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    4. (seconda parte)
      Secondo me, se vogliamo interpretare l'andamento dell'inflazione in base alla politica monetaria, è più utile guardare al tasso d'interesse ufficiale. Qui ( https://fred.stlouisfed.org/graph/fredgraph.png?g=1uQlJ ) si vede che il tasso è stato portato a zero con lo scoppio della pandemia, e ci è rimasto per 2 anni consecutivi, anche quando l'inflazione iniziava ad aumentare significativamente. Viceversa, l'inflazione ha iniziato a calare dopo l'aumento dei tassi a metà 2022.
      Quindi i tassi artificialmente bassi avrebbero favorito le spinte inflazionistiche, mentre quelli alti le hanno frenate.

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  7. Premettendo che diffido con ragione dei dati ufficiali sull’ inflazione in primis per il fatto che sono riferiti ai prezzi dei beni “al consumo” e quindi non considerano i prezzi nelle tappe della struttura di produzione previe a quella del consumo, in secundis perché i dati sono relativi ai beni che entrano nel paniere, ed in ultima istanza perché ritengo che volente o nolente non riflettono la realtà, sospetto che si stia utilizzando un po’ troppo la scusa dell’ approvvigionamento energetico.
    Questo mi fa pensare alla tesi ufficiale oramai sulla bocca della maggioranza degli studenti di economia secondo la quale l’ inflazione sperimentata nel 75 era imputabile al blocco dell’ opec, tesi che per altro lei smonta su questo blog.

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    1. Concordo con lei che si debba stare molto attenti ad attribuire l'inflazione elevata del 2021-2023 esclusivamente agli strascichi della pandemia ed ai problemi energetici. Come ho scritto nella seconda parte della mia risposta, la politica monetaria è stata molto espansiva e per tanto tempo: come minimo, questo fattore è stato un'importante concausa dell'elevata inflazione.
      Un altro indizio è che, anche se il tasso d'inflazione è tornato su valori "normali", comunque i prezzi stanno continuando ad aumentare (non sono tornati ai livelli precedenti), quindi non si tratta solo di un problema dal lato dell'offerta.

      C'è da dire anche che negli anni '70 l'inflazione elevata si verificò prima, durante e dopo le crisi petrolifere, per oltre un decennio. Nel caso attuale, invece, l'aumento di inflazione si è verificato dopo o in concomitanza con le presunte cause, ed è durato per circa un anno prima di tornare a livelli ordinari. Secondo me, in questo caso è meno facile attribuire il fenomeno solo alla politica monetaria.

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    2. Beh non è una cosa così insolita che raggiunto un certo livello i prezzi di alcuni beni tendano a mantenersi su tali livelli.
      Però ha toccato un punto molto interessante nel finale che personalmente spiego come “effetto Cantillon”.
      In effetti l’ aumento dei prezzi si è verificato nel caso attuale dopo o in concomitanza delle cause suddette ma vorrei sommessamente ricordare che prima di queste vi fu un prolungato periodo di politiche monetarie estremamente lasse.
      Ed appunto correntemente con l’ effetto cantillon la massa monetaria di nuova creazione verrà spesa dapprima da chi si trova vicino alla stampante monetaria e progressivamente si espanderà nella popolazione fino a quando gli ultimi che verranno in possesso delle unità monetarie di nuova creazione subiranno una diminuzione del potere d’acquisto!.
      E dato che l’ effetto sui prezzi si è sperimentato in concomitanza con i fatti suddetti, ritengo che vengano strumentalizzati politicamente per distrarre l’ attenzione su questioni marginali.

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