Cerca nel blog

venerdì 12 giugno 2015

Le bufale del signoraggismo (5/6) - la riserva frazionaria

Quinta puntata dedicata alle bufale signoraggistiche. Qui la quarta parte. 



La quinta tesi signoraggistica sostiene che la riserva frazionaria consenta alle banche ordinarie di "creare moneta dal nulla". Per essere precisi, esistono due versioni di questa tesi:
  1. Quando vengono depositati 100'000 € in una banca, la banca può creare e prestare una cifra superiore a 100'000 €. Se il coefficiente di riserva obbligatoria è pari al 2%, per esempio, vengono creati e prestati 4.9 milioni di euro [1].
  2. Quando vengono depositati 100'000 € in una banca, la banca può creare e prestare una cifra inferiore a 100'000 €. Se il coefficiente di riserva obbligatoria è pari al 2%, per esempio, vengono creati e prestati 98'000 €. Però il sistema bancario, nel suo complesso, crea e presta 4.9 milioni di euro.
Anzitutto, facciamo qualche considerazione di buon senso. Se le banche potessero davvero creare denaro dal nulla, chiunque aprirebbe una banca - soprattutto chi vuole accedere a un mutuo. Inoltre le banche non fallirebbero mai. Invece le banche falliscono, e la maggior parte delle persone non ci pensa neanche ad aprire una banca! Evidentemente c'è qualcosa che non torna nella narrazione signoraggistica.

In effetti, avendo già visto come funzionano la riserva frazionaria ed il moltiplicatore dei depositi, sappiamo che entrambe le versioni della tesi in esame sono errate. Facciamo un breve riassunto. Aprire un deposito bancario equivale a prestare il proprio denaro alla banca, quindi i depositi bancari sono debiti delle banche. Ogni banca presta una parte del denaro ricevuto dai depositanti, e gli interessi che ne ricava servono a remunerare quest'ultimi e se stessa. Tutto qui.
Perciò una banca non crea denaro, ma presta solo una parte del denaro già esistente. Il moltiplicatore dei depositi è solo un concetto per dire che, data una certa quantità di moneta legale in circolazione, i debiti e i crediti delle banche possono crescere fino a un massimo teorico. Per capire come mai i signoraggisti sostengano il contrario, bisogna prenderla un po' larga ed iniziare con il seguente esempio.

ESEMPIO
Tizio deposita 100'000 € in contanti nella banca A. Quest'ultima mette i contanti in cassaforte, annota su un registro contabile che Tizio ha un credito di 100'000 € nei suoi confronti e gli consegna un libretto di assegni [2]. Successivamente Tizio fa acquisti da Caio e, per pagarlo, gli intesta un assegno di 20'000 €. Cosa succede se Caio deposita l'assegno presso la banca B? 
La banca B annota sul proprio registro che Caio ha un credito di 20'000 € nei suoi confronti e, contemporaneamente, riscuote l'assegno dalla banca A. Quindi la banca A invia 20'000 € in contanti [3] alla banca B e aggiorna il proprio registro contabile, scrivendo che Tizio ha ora un credito di "soli" 80'000 € nei suoi confronti. 

E' evidente che non c'è stata alcuna "creazione di moneta dal nulla" nell'esempio considerato. L'assegno firmato da Tizio è uno strumento di pagamento convertibile: viene accettato in pagamento perché può essere facilmente convertito in moneta legale (contanti). Anziché usare i contanti, l'assegno viene scelto per una questione di comodità [4] ed è l'equivalente di una ricevuta per ritirare il denaro che la banca tiene in cassaforte. In parole povere: l'assegno consente di trasferire moneta legale dalla banca A alla banca B, dove Caio la potrà eventualmente ritirare.
In precedenza abbiamo visto che la definizione di moneta può essere modificata per includere tutti gli strumenti di pagamento, compresi quelli convertibili, ma la sostanza non cambia: anche se vengono definiti moneta bancaria, resta il fatto che gli assegni sono strumenti per trasferire (più comodamente) moneta legale da un soggetto all'altro. Non a caso, sono detti sostituti della moneta.

Oggigiorno, grazie ai computer, i passaggi sopra descritti avvengono per via informatica. Quando Tizio effettua un deposito, la moderna banca A aggiorna un registro contabile informatico. Tizio ottiene un credito elettronico, che può spendere tramite bonifici o carte di credito. Questi strumenti di pagamento (anch'essi definiti moneta bancaria elettronica) sono l'analogo elettronico dell'assegno: appena la banca B riceve il bonifico di Tizio, lo riscuote dalla banca A facendosi dare l'equivalente in moneta legale.
Il medesimo processo avviene con i prestiti bancari: se la banca A presta 50'000 € a Pino, il registro contabile della banca viene aggiornato per mostrare che Pino può prelevare o spendere fino a 50'000 €. Quindi il conto di Pino presso la banca A riceve un accredito elettronico di 50'000 €. I futuri pagamenti elettronici di Pino trasferiranno moneta legale dalla banca A ad altre banche e diminuiranno il credito elettronico sul suo conto. In sostanza, la moneta elettronica (così come gli assegni) è un comodo sostituto per la moneta legale, ma nulla più.

L'errore dei signoraggisti consiste nel credere che la moneta elettronica sia "vera" moneta, cioè che "creare moneta elettronica" [5] corrisponda in un certo senso a contraffare banconote. Invece possiamo dimostrare che entrambe le versioni signoraggistiche sono fallaci. Consideriamo la prima: potrebbe la banca A creare e prestare 4.9 milioni di moneta elettronica, avendo ricevuto in deposito 100'000 € di moneta legale? Ovviamente no. Se quei 4.9 milioni (o anche una cifra molto minore) venissero depositati in un'altra banca, la banca A non potrebbe soddisfare la successiva richiesta di riscossione in moneta legale. Perciò fallirebbe. Dal momento che nessuna banca desidera fallire, nessuna banca si comporta in tal modo [6].

Adesso vediamo la seconda versione, riportata (per esempio) nell'immagine di apertura. Bank of America riceve in deposito 10'000 $, ne presta 9'000 e mette il resto a riserva. Citibank riceve in deposito 9'000 $, ne presta 8'100 e mette il resto a riserva. E così via. In questa maniera, se ogni banca presta moneta elettronica di propria emissione [7], è in grado di sostenere le richieste di riscossione da parte delle altre banche. Quindi possiamo osservare che nessuna banca crea denaro; ciascuna si limita a prestare solo una parte della moneta legale che riceve in deposito [8].
Per fare un paragone: se John presta 10'000 $ a Jack, che ne presta 9'000 a Jane, che ne presta 8'100 a Jacob, etc non c'è alcuna creazione di moneta. Sommando tutti i prestiti concessi da John, Jack, Jane, Jacob, etc si arriva alla cifra di 90'000 $, ma non c'è nulla di strano: quantopiù la stessa moneta viene prestata di mano in mano, tantopiù aumenta il totale dei prestiti concessi.

In conclusione, abbiamo appurato che questa bufala nasce soprattutto dalla mancata comprensione della terminologia economica e dei sostituti della moneta. Infatti i signoraggisti citano spesso il testo "Modern Money Mechanics" della Federal Reserve Bank di Chicago, senza rendersi conto che quest'ultimo (se letto attentamente) smentisce le loro tesi [9]. 

CONTINUA

Weierstrass

[1] Per quanto sembri assurda l'idea, effettivamente c'è chi la sostiene. Per esempio, tale tesi è stata inserita nella pagina wikipedia sulla riserva frazionaria alla voce "Esempio di funzionamento" (aggiornata alla data 28/05/2015). Si può solo sperare che, in futuro, quella pagina venga corretta. 

[2] Quindi Tizio può prelevare contanti o scrivere assegni fino alla cifra massima di 100'000 €.


[3] La banca A potrebbe saldare il conto anche in un altro modo: trasferendo 20'000 € dalle proprie riserve presso la Banca Centrale (BC) alle riserve della banca B. Effettivamente questo è il modo più pratico e più usato. Comunque il concetto rimane lo stesso, e cioè che la riscossione di un assegno viene saldata tramite moneta legale. 


[4] L'assegno è un piccolo pezzo di carta intestato a una determinata persona, perciò si trasporta più facilmente e con maggiore sicurezza rispetto ad una grossa cifra in contanti.  


[5] Ricordiamo che l'accreditamento di moneta elettronica corrisponde semplicemente a una scrittura contabile. E' equivalente a scrivere su un foglio che il signor Taldeitali può prelevare una certa somma di denaro. Come questo possa essere confuso con la creazione di moneta, è effettivamente un mistero. 


[6] Si potrebbe immaginare che tutti i 4.9 milioni vengano ri-depositati nella banca A. In fondo, benché sia altamente improbabile, è teoricamente possibile. In tale situazione, la riserva obbligatoria impedirebbe alla banca A di concere ulteriori prestiti. Avendo già 4.9 milioni di depositi bancari, dovrebbe tenere 100'000 € a riserva; la concessione di ulteriori prestiti porterebbe o ad una diminuzione delle riserve, o a un aumento dei depositi. In entrambi i casi, il rapporto riserve/depositi scenderebbe sotto il minimo legale del 2%. 

Dunque tutta quella moneta elettronica sarebbe inservibile; inoltre, appena qualcuno ne ritirasse una piccola parte per depositarla in un'altra banca, la banca A fallirebbe. 

[7] Ovviamente ogni prestito viene concesso tramite un accreditamento elettronico. Ma la moneta elettronica è un sostituto della moneta, cioè un mezzo più comodo per trasferire moneta legale tra due soggetti. 

[8] Inizialmente Bank of America ha 10'000 $ in moneta legale e, a seguito del prestito, ne dà 9'000 a Citibank. E' come se Bank of America avesse prestato direttamente 9'000 $ in moneta legale, successivamente depositati in Citibank. 


[9] Basta leggere i capitoli "What Limits the Amount of Money Banks Can Create?" e "How the Multiple Expansion Process Works" per avere conferma di quanto scritto in questa trattazione. Infatti viene spiegato che: i depositi bancari sono considerati moneta perché sono convertibili in banconote; la moneta elettronica è una promessa di pagamento in moneta legale; etc. 

Nessun commento:

Posta un commento