Per lungo tempo, e soprattutto nel secondo dopoguerra, si è creduto che esistesse una stabile relazione di causalità tra il tasso d'inflazione ed il tasso di disoccupazione. Tale relazione - rappresentata tramite la celebre curva di Phillips - stabiliva un rapporto di proporzionalità inversa tra le due quantità: ci si aspettava di osservare contemporaneamente prezzi crescenti e disoccupazione calante o, viceversa, bassa inflazione e disoccupazione in aumento. In questo articolo considereremo tre modi di "interpretare" questa relazione, spiegando gli errori alla base dei rispettivi ragionamenti.
"il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune"
Cerca nel blog
giovedì 28 dicembre 2017
venerdì 3 novembre 2017
Miti statalisti: #11 il deficit pubblico crea denaro?
Come abbiamo visto in una puntata precedente, alla spesa pubblica a debito (deficit) vengono spesso attribuite proprietà fantasiose. Oggi discuteremo del mito secondo cui un deficit pubblico metta più denaro in circolazione.
domenica 11 giugno 2017
Come funziona l'attuale sistema monetario
In una precedente serie di articoli, abbiamo riassunto la storia della moneta: dalle origini (moneta-merce) all'attuale sistema monetario (corso forzoso). Ma, di preciso, come funziona quest'ultimo? Vogliamo qui fornire qualche dettaglio "tecnico" in proposito [1].
Etichette:
banca centrale,
banche,
banconote,
base monetaria,
deposito bancario,
moneta bancaria,
moneta legale,
moneta scritturale,
riserva frazionaria,
riserva obbligatoria,
sistema monetario,
Stato,
Tesoro
giovedì 1 giugno 2017
Miti statalisti: #10 deficit pubblico & surplus privato
Nella scorsa puntata abbiamo discusso il mito secondo cui il debito pubblico non costituirebbe alcun problema. Oggi invece smentiremo un alto mito relativo all'indebitamento pubblico, che recita più o meno così: "i deficit del bilancio statale costituiscono dei surplus per il settore privato, perciò una buona cosa per i cittadini". Talvolta il mito viene espresso in forme analoghe ("se il settore pubblico spende più di quanto incassa, il settore privata incassa più di quanto spende") o, addirittura, ancora più assurde ("lo Stato, facendo deficit, crea ricchezza per i cittadini"). Tali affermazioni vengono spesso da esponenti e sostenitori del cartalismo e della cosiddetta Teoria Monetaria Moderna (MMT), a cui dedicheremo una disamina più approfondita in futuro; per oggi, invece, ci limiteremo a questo particolare argomento.
Confronto tra investimenti privati (in % di PIL) e bilancio pubblico (in % di PIL) negli USA. Deficit statali coincidono empiricamente con investimenti privati in calo, e viceversa. |
martedì 2 maggio 2017
Miti statalisti: #9 il debito pubblico non è un problema?
Quando il Governo vuole spendere più soldi di quelli che ottiene tramite tasse, imposte, etc deve chiedere denaro in prestito. La quantità di debiti accumulati nel tempo dallo Stato costituisce il debito pubblico e, per motivi cui abbiamo già accennato, tendenzialmente nessun Governo ha la volontà di ridurlo [1]. Ovviamente lo Stato (come ogni debitore) paga interessi sui debiti che ha contratto, e i soldi per pagare tali interessi vengono reperiti con tasse che gravano sui cittadini. Maggiore è il debito pubblico, maggiori (a parità di tutto il resto) sono gli interessi da pagare e le tasse. Quindi sarebbe bene evitare di continuare a indebitare lo Stato, anche perché i debiti contratti oggi ricadranno sulle generazioni future. Si tratta di elementare buon senso, oltre che di senso comune. Eppure, ça va sans dire, c'è chi lo contesta.
giovedì 20 aprile 2017
Miti statalisti: #8 lo Stato non fa profitti?
Nel precedente capitolo abbiamo visto che i politici fanno il proprio interesse, e che quest'ultimo (tipicamente) non coincide con quello dei cittadini. Anzi! Di conseguenza, poiché cattivi incentivi si traducono in cattivi risultati, lo Stato tende ad essere inefficiente nella gestione dei servizi pubblici. Tuttavia, nonostante queste considerazioni di buon senso, spesso gli statalisti si nascondono dietro il seguente mito: "in teoria, il settore pubblico è meno costoso del privato, perché non deve fare profitti". Ma ne siamo proprio sicuri?
mercoledì 12 aprile 2017
Miti statalisti: #7 gli unicorni al Governo
Osservando la scarsa qualità dei servizi pubblici e la quantità di sprechi che si annidano nella spesa statale, viene spontaneo chiedersi se non sia il caso di ridurre il perimetro dello Stato, lasciando che sia il settore privato (cittadini e imprese) ad occuparsi di certe faccende. Tuttavia c'è sempre qualcuno che, messo di fronte a tale conclusione, replichi con la fallacia degli unicorni: "il Governo fa gli interessi dei cittadini, mentre un privato fa solo il proprio". Infatti le aziende private sono gestite da esseri umani, ognuno con i propri interessi da perseguire, mentre pare che il Governo sia composto da angeli e unicorni. Ma davvero i governanti sono buoni, onesti, disinteressati e intelligenti?
martedì 4 aprile 2017
Armi da fuoco e violenza - il mito (2/2)
Etichette:
armi,
dati,
gun control,
gun-free zone,
mito,
omicidi,
proibizionismo,
stragi,
USA,
violenza
lunedì 3 aprile 2017
Armi da fuoco e violenza - il mito (1/2)
Ogni volta che avviene una sparatoria negli Stati Uniti, la colpa viene attribuita alla (relativa) facilità con cui sia possibile comprare legalmente armi da fuoco in America. Chi vuole proibire la vendita di armi da fuoco sostiene l'equazione "più armi = più morti". Il tasso di omicidi calerebbe - dicono i proibizionisti - se ci fossero meno armi a giro. Ma le cose stanno proprio in questi termini?
Etichette:
armi,
gun control,
gun-free zone,
mito,
omicidi,
proibizionismo,
stragi,
USA,
violenza
giovedì 23 marzo 2017
Miti statalisti: #6 reddito minimo garantito (ed altre sciocchezze)
La classe politica, alla perpetua ricerca di espedienti con cui (legalmente [1]) comprare voti, ha escogitato un nuovo modo con cui fregare i cittadini: il reddito minimo garantito [2]. In pratica, si propone di usare denaro pubblico per integrare il reddito di ogni individuo, affinché raggiunga un minimo stabilito per legge. Ne esistono varianti più o meno complesse, ma la sostanza rimane pressoché la stessa: per "dare dignità" a una persona, bisogna consentirle di vivere a spese degli altri. La dignità di quest'ultimi, che magari ambiscono a godere dei frutti del proprio lavoro, è evidentemente figlia di un dio minore. Ma non sottilizziamo troppo!
Etichette:
Beppe Grillo,
Di Maio,
disoccupazione tecnologica,
luddismo,
miti statalisti,
Movimento 5 Stelle,
reddito di cittadinanza,
reddito minimo garantito,
welfare
lunedì 6 marzo 2017
Miti statalisti: #5 le risorse stanno finendo?
I teorici malthusiani ritengono che, prima o poi, le risorse naturali diverranno insufficienti a mantenere la popolazione umana. Nel 1798, infatti, Thomas Malthus teorizzò che il numero di persone crescesse in maniera geometrica (cioè esponenziale) mentre la produzione agricola in maniera aritmetica (cioè lineare). La conseguenza prevista era catastrofica: il tasso di crescita dell'umanità avrebbe superato quello delle risorse necessarie al suo sostentamento, causando scarsità e guerre. La (presunta) soluzione a questo (presunto) problema consisterebbe quindi nel controllo delle nascite: stabilire per legge un numero massimo di figli per ciascuna coppia. Negli anni '80, per esempio, il regime comunista cinese ha adottato la politica del figlio unico; la sua implementazione ha richiesto, ovviamente, un massiccio ricorso agli aborti forzati.
sabato 18 febbraio 2017
Miti statalisti: #4 la staffetta generazionale
La disoccupazione giovanile è uno dei numerosi e gravi problemi che affliggono paesi come Grecia, Spagna e Italia [1]. Alcuni sembrano aver trovato una soluzione a tale piaga economica (e sociale): mandare in pensione anticipata i lavoratori "anziani", rendendo disponibili i loro posti di lavoro ai giovani disoccupati. Tale proposta passa sotto il nome di staffetta generazionale ed è, ovviamente, l'ennesimo mito statalista.
Iscriviti a:
Post (Atom)